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Il prestigio

Ho rivisto per l'ennesima volta il finale di The Prestige, di Nolan. E finalmente ho capito. Non il film, la promessa, la svolta, il prestigio.
Ho capito la costruzione architettonica di Nolan. Ho visto la riga fra le righe ed è un prestigio, un inganno, una cosa che sembra un'altra e invece è altro ancora.

Nolan, per interpretare Borden, sceglie Batman, l'eroe super, l'eroe artigiano con due personalità, con due persone che vivono vite apparentemente parallele, in realtà interferendo continuamente uno in quella dell'altro. Così da far sembrare Bruce Wayne affetto da bipolarismo e Batman subire l'umanità del filantropo.

Per il ruolo di Angier, prende Wolverine, l'altro eroe super che, invece, subisce un trattamento per il quale diventa immortale, i suoi tessuti si rigenerano così in fretta che può addirittura tornare in vita, anche se colpito a morte, e quando ha una missione da compiere la sua caparbietà supera quella del capricorno, un pesce che si trasforma in capra per scalare la montagna, tanto per rendere l'idea.

Presi i due eroi non li rende alleati ma antagonisti, forse perché Wolowitz e Koothrappali stanno discutendo su chi sia più forte o forse perché nel romanzo Priest  viene raccontata una competizione fra due prestigiatori, e per tutto il film se le danno di santa ragione.

Per distrarre lo spettatore più attento ad interpretare Olivia mette Vedova Nera, la spia doppiogiochista che non sai mai chi sta veramente ingannando, e il fedele Alfred, il maggiordomo colluso, l'unico che conosce la verità, una verità che metterà a dura prova la sua coscienza, fa la parte di Cutter.

Per Tesla l'unica scelta possibile era un Marziano e un Vero Marziano scende in terra per un meraviglioso cammeo dove sembra interpretare quasi se stesso.

Di cosa sto parlando?
Sto parlando di uno scontro senza esclusione di colpi fra Batman e Wolverine, in totale assenza di giudizio.
Sto parlando di The Prestige, sì! e se siete confusi è solo perché non state guardando, non volete veramente vedere, volete essere ingannati.

Titoli di coda.

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