La turpe campagna elettorale di queste politiche mi ha devastato, ne sono uscito stanco e confuso. Domenica andrò a votare con un senso di nausea e con le gambe molli, complice un prevedibile hangover, dato dalla serata che ho in programma.
L'offerta politica non mi convince e trovo difficile vedermi rappresentato da un simbolo, un partito, un movimento, una persona.
O almeno è il tormentone di queste elezioni quando si ribalta lo scenario e lo si guarda dal punto di vista degli elettori.
Che sia vero è un altro discorso.
Così butto un germoglio per una riflessione, parziale, soggettiva, che andrebbe approfondita in maniera più ampia, ribaltando, come dicevo, lo scenario e analizzando gli elettori.
Ogni Elettore deciderà di fare ciò che vuole del suo voto ma ascoltandoli in tivvi, leggendoli nei social, parlandoci di persona, considerando Elettori anche quelli che per un motivo o per l'altro non eserciteranno il loro diritto, mi convinco che, nella sostanza, nessuno penserà di votare per il meglio della collettività. Mi spiego meglio: saremo indirizzati a dare la nostra preferenza a chi promette di difendere i nostri interessi.
E se i nostri interessi spiccioli danneggiano il Paese chissenefotte.
Ed ecco il primo punto in comune con la politica: non avere una visione di insieme ma limitata alle nostre poltrone.
Non ci riusciamo proprio a vedere il Paese fatto di lavoratori, aziende, politici, piccoli artigiani, grandi catene di distribuzione, di persone che fanno cose, insomma.
Vediamo solo dei nemici di cui notiamo subito i difetti.
Altra connessione con la politica.
E poi: i primi ad evadere le tasse siamo noi Elettori, i primi a chiedere favori siamo noi Elettori, i primi a non andare a votare siamo noi Elettori.
E queste, espresse demagogicamente, sono altre caratteristiche delle forze politiche che si sono scontrate in questa indecente campagna elettorale: i ladri, gli inciucioni, i pianisti.
Solo per fare piccoli esempi.
A dirla tutta esistono Elettori che non evadono, che non chiedono favori, che sono politicamente attivi.
Brave persone, insomma. Anche se non è necessario essere politicamente attivi, anzi, per essere brave persone.
Così come esistono politici che prendono sul serio il loro lavoro e lo svolgono con serietà, onestà intellettuale e integrità.
Figure mitologiche, insomma.
Quello che voglio dire, magari chiarendo il punto definitivamente, è che i movimenti, i partiti, i candidati, i già onorevoli e quelli che lo saranno sono la rappresentazione di noi che li eleggeremo, votando o meno. Non si scappa da questo.
Chi ci sarà alla Maggioranza è un dettaglio. Io mi riferisco al Parlamento tutto, anche l'Opposizione, che contribuiremo a generare con i nostri voti espressi o meno: quelle persone sono la nostra rappresentazione. E come tale ci rappresentano, con le giuste proporzioni. Un po' come se fossero gli abitanti di Minitalia.
Per concludere: dicono che ogni generale ha l'esercito che si merita.
Credo sia vicendevole in questo caso, avendo l'opportunità di sceglierceli, 'sti generali.
Rosatellum permettendo, sia chiaro.
(che poi il Rosatellum è stato introdotto da un generale che ci rappresentava, sia chiaro anche questo)
L'offerta politica non mi convince e trovo difficile vedermi rappresentato da un simbolo, un partito, un movimento, una persona.
O almeno è il tormentone di queste elezioni quando si ribalta lo scenario e lo si guarda dal punto di vista degli elettori.
Che sia vero è un altro discorso.
Così butto un germoglio per una riflessione, parziale, soggettiva, che andrebbe approfondita in maniera più ampia, ribaltando, come dicevo, lo scenario e analizzando gli elettori.
Ogni Elettore deciderà di fare ciò che vuole del suo voto ma ascoltandoli in tivvi, leggendoli nei social, parlandoci di persona, considerando Elettori anche quelli che per un motivo o per l'altro non eserciteranno il loro diritto, mi convinco che, nella sostanza, nessuno penserà di votare per il meglio della collettività. Mi spiego meglio: saremo indirizzati a dare la nostra preferenza a chi promette di difendere i nostri interessi.
E se i nostri interessi spiccioli danneggiano il Paese chissenefotte.
Ed ecco il primo punto in comune con la politica: non avere una visione di insieme ma limitata alle nostre poltrone.
Non ci riusciamo proprio a vedere il Paese fatto di lavoratori, aziende, politici, piccoli artigiani, grandi catene di distribuzione, di persone che fanno cose, insomma.
Vediamo solo dei nemici di cui notiamo subito i difetti.
Altra connessione con la politica.
E poi: i primi ad evadere le tasse siamo noi Elettori, i primi a chiedere favori siamo noi Elettori, i primi a non andare a votare siamo noi Elettori.
E queste, espresse demagogicamente, sono altre caratteristiche delle forze politiche che si sono scontrate in questa indecente campagna elettorale: i ladri, gli inciucioni, i pianisti.
Solo per fare piccoli esempi.
A dirla tutta esistono Elettori che non evadono, che non chiedono favori, che sono politicamente attivi.
Brave persone, insomma. Anche se non è necessario essere politicamente attivi, anzi, per essere brave persone.
Così come esistono politici che prendono sul serio il loro lavoro e lo svolgono con serietà, onestà intellettuale e integrità.
Figure mitologiche, insomma.
Quello che voglio dire, magari chiarendo il punto definitivamente, è che i movimenti, i partiti, i candidati, i già onorevoli e quelli che lo saranno sono la rappresentazione di noi che li eleggeremo, votando o meno. Non si scappa da questo.
Chi ci sarà alla Maggioranza è un dettaglio. Io mi riferisco al Parlamento tutto, anche l'Opposizione, che contribuiremo a generare con i nostri voti espressi o meno: quelle persone sono la nostra rappresentazione. E come tale ci rappresentano, con le giuste proporzioni. Un po' come se fossero gli abitanti di Minitalia.
Per concludere: dicono che ogni generale ha l'esercito che si merita.
Credo sia vicendevole in questo caso, avendo l'opportunità di sceglierceli, 'sti generali.
Rosatellum permettendo, sia chiaro.
(che poi il Rosatellum è stato introdotto da un generale che ci rappresentava, sia chiaro anche questo)
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