Potrei riscrivere il post precedente cambiando i soggetti.
Indignazione, orrore, boicottaggio.
Mondo in subbuglio, rivolte popolari.
Questa volta per delle foto scattate da alcune dipendenti Carrefour Italia all'interno del punto vendita.
Foto che le ritraggono mentre tengono in braccio una carcassa di agnello col ciuccio.
Foto di pessimo gusto, che denotano poca osservanza delle regole sull'igiene e che meritano un richiamo alle dipendenti, fosse solo per una questione di immagine.
Ora però mi sembra che la situazione vi stia sfuggendo di mano: hashtag boicotta Carrefour, hashtag licenziatele, hashtag stocazzo.
Ci sono elementi che non prendete in considerazione, sopraffatti dallo sdegno, chiedendo la testa delle due disgraziate e di tutti i manager della catena francese.
Uno degli elementi è che avete a che fare con delle macellaie.
Sembra banale ma non lo è. Ho lavorato nella ristorazione per quindici anni e quello che mangiate al ristorante è preparato da una brigata di filibustieri che sfiletterebbero, bollirebbero, taglierebbero a straccetti il parente più prossimo e ve lo servirebbero ben impiattato, guarnito e pronto per uno scatto da food porn prima di essere mangiato.
Filibustieri che tagliano in due un astice vivo e a fine servizio danno le frattaglie del macellato di turno al gatto del ristorante chiamandolo con nomiglioli affettuosi. Parlo per esperienza.
Chi lavora in cucina si inspessisce, diventa crudele perché deve superare la frenesia del sevizio, dove il cliente esige quel cazzo di astice in tempi ragionevoli.
Analogamente i macellai macellano, sono spessi per antonomasia o si inspessiscono per attitudine e probabilmente sono anche un po' crudeli: non puoi chiedere ad un macellaio la sensibilità vegana, perché sono di due orientamenti diversi. Puoi chiedere loro del buon senso e ammetto che le dipendenti del supermarket in questione non hanno valutato bene la portata del loro gesto: se proprio vuoi fare sta cazzata mandala su whatsapp, a un numero ristretto di persone (e anche così sei a rischio cazzata) ma proprio no, non postarla su un social.
Un altro elemento che non avete considerato è la sacralità del lavoro.
Come ho detto e a questo punto dovrò inserirla come tag, hanno fatto una cazzata. Ma chiedere il licenziamento: ehi, aspetta! Non potete dire sul serio o qua la cazzata la state facendo voi. E non mi dite che non ne avete mai fatta una in vita vostra.
La punizione deve essere commisurata al reato: se veramente le vorreste vedere messe in mezzo alla strada per aver fatto due foto stupide allora le brutte persone siete voi.
Con il lavoro non si scherza ma si può scherzare sul lavoro, il che non implica scarsa professionalità anzi è sintomo di una buona predisposizione. Questa prendetela come una mia considerazione generale.
Nel particolare, le due dipendenti in questione meritano un richiamo, probabilmente. Una punizione, forse. Deciderà Carrefour.
E se deciderà di licenziarle dovrò scrivere di nuovo sul vostro sdegno.
Come in un paradosso temporale.
Ostaggio di in un loop.
Indignazione, orrore, boicottaggio.
Mondo in subbuglio, rivolte popolari.
Questa volta per delle foto scattate da alcune dipendenti Carrefour Italia all'interno del punto vendita.
Foto che le ritraggono mentre tengono in braccio una carcassa di agnello col ciuccio.
Foto di pessimo gusto, che denotano poca osservanza delle regole sull'igiene e che meritano un richiamo alle dipendenti, fosse solo per una questione di immagine.
Ora però mi sembra che la situazione vi stia sfuggendo di mano: hashtag boicotta Carrefour, hashtag licenziatele, hashtag stocazzo.
Ci sono elementi che non prendete in considerazione, sopraffatti dallo sdegno, chiedendo la testa delle due disgraziate e di tutti i manager della catena francese.
Uno degli elementi è che avete a che fare con delle macellaie.
Sembra banale ma non lo è. Ho lavorato nella ristorazione per quindici anni e quello che mangiate al ristorante è preparato da una brigata di filibustieri che sfiletterebbero, bollirebbero, taglierebbero a straccetti il parente più prossimo e ve lo servirebbero ben impiattato, guarnito e pronto per uno scatto da food porn prima di essere mangiato.
Filibustieri che tagliano in due un astice vivo e a fine servizio danno le frattaglie del macellato di turno al gatto del ristorante chiamandolo con nomiglioli affettuosi. Parlo per esperienza.
Chi lavora in cucina si inspessisce, diventa crudele perché deve superare la frenesia del sevizio, dove il cliente esige quel cazzo di astice in tempi ragionevoli.
Analogamente i macellai macellano, sono spessi per antonomasia o si inspessiscono per attitudine e probabilmente sono anche un po' crudeli: non puoi chiedere ad un macellaio la sensibilità vegana, perché sono di due orientamenti diversi. Puoi chiedere loro del buon senso e ammetto che le dipendenti del supermarket in questione non hanno valutato bene la portata del loro gesto: se proprio vuoi fare sta cazzata mandala su whatsapp, a un numero ristretto di persone (e anche così sei a rischio cazzata) ma proprio no, non postarla su un social.
Un altro elemento che non avete considerato è la sacralità del lavoro.
Come ho detto e a questo punto dovrò inserirla come tag, hanno fatto una cazzata. Ma chiedere il licenziamento: ehi, aspetta! Non potete dire sul serio o qua la cazzata la state facendo voi. E non mi dite che non ne avete mai fatta una in vita vostra.
La punizione deve essere commisurata al reato: se veramente le vorreste vedere messe in mezzo alla strada per aver fatto due foto stupide allora le brutte persone siete voi.
Con il lavoro non si scherza ma si può scherzare sul lavoro, il che non implica scarsa professionalità anzi è sintomo di una buona predisposizione. Questa prendetela come una mia considerazione generale.
Nel particolare, le due dipendenti in questione meritano un richiamo, probabilmente. Una punizione, forse. Deciderà Carrefour.
E se deciderà di licenziarle dovrò scrivere di nuovo sul vostro sdegno.
Come in un paradosso temporale.
Ostaggio di in un loop.
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