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Gioventù Bruciata

I bambini mi irritano tanto che vorrei spiagge e ristoranti solo per adulti. Gli adolescenti posso sopportarli ben divisi e ben educati. Ancor più mi irritano i genitori stanchi e latitanti. Ma.

Ma anche io sono stato bimbo, ragazzino, ragazzotto, giovanotto e quando sento dire che una volta era diverso, che noi eravamo diversi, più bravi, più educati, più riguardosi verso gli adulti esce fuori il giovanotto che è in me per dirvi di smetterla di dire cazzate. In tutte le generazioni ci sono stati maleducati, irriverenti, bulli e delinquenti in erba. Senza che la colpa sia necessariamente dei genitori, della scuola, delle istituzioni o degli smartphone. Siamo stati tutti borderline, lo siamo dalla nascita, finché un evento non cambia il percorso, nel bene e nel male.

Mi correggo: non è un evento a cambiare il percorso. Una serie di eventi è più preciso e l'algoritmo che determina chi siamo diventati è una serie di eventi combinati, dati dalla famiglia, dalla scuola e dalle frequentazioni. Fino all'età del discernimento.

Chi siamo diventati, sottolineo, perché non si può prevedere chi diventeremo e perciò no, non sto dicendo che ho scoperto un algoritmo per prevedere il futuro.

Sto dicendo che quello che siamo diventati lo dobbiamo alle nostre scelte, passo dopo passo, una scelta alla volta, un errore dopo l'altro, accumulando esperienza. E lo dobbiamo soprattutto all'attitudine. Perché l'attitudine determina la maggior parte delle nostre scelte.

Perciò no: non è solo colpa dei genitori, dell'educazione, della scuola, delle istituzioni o degli smartphone se ci vengono a fastidio i bambini o certi ragazzini. E sì: dobbiamo ricordarci di come eravamo veramente, andando oltre l'idealizzazione di noi stessi e i falsi ricordi.

Naturalmente è una mia personale idea.

Nonostante odii i bambini.

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